Comunicato Stampa – Disegno Legge n.1053. Chiesto Revisioni normative.

Comunicato Stampa – Disegno Legge n.1053. Chiesto Revisioni normative.

S.U.M.: ABBIAMO INVIATO AL SENATO LE NOSTRE OSSERVAZIONI E PROPOSTE IN MERITO AL DISEGNO DI LEGGE n. 1053 PRESENTATO DAL GOVERNO SULLE: “MISURE IN MATERIA DI ORDINAMENTO, ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE FORZE DI POLIZIA, DELLE FORZE ARMATE NONCHÉ DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO”. ABBIAMO CHIESTO DELLE REVISIONI NORMATIVE VOLTE A RIDURRE I TEMPI PER L’AVANZAMENTO DEI SOTTUFFICIALI E DEI GRADUATI.ABBIAMO ESPRESSO PARERE CONTRARIO AL PAGAMENTO OBBLIGATORIO DELLA QUOTA DI ISCRIZIONE AI CIRCOLI DELLA MARINA DA PARTE DI UFFICIALI E SOTTUFFICIALI.

Con invito formale della segreteria della 1^ Commissione Affari Costituzionali del Senato, il Sindacato Unico dei Militari è stato chiamato a fornire i propri elementi di valutazione in merito al Disegno di legge di origine governativa sopra menzionato. Le nostre osservazioni sono state elaborate in aderenza all’articolo 1476 ter – Capo III “Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra i Militari del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66 – Codice dell’Ordinamento Militare (C.O.M.) che al comma 3 recita: ”In relazione alle materie di cui al comma 2, le APCSM possono:”…………….b) essere ascoltate dalle Commissioni parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, secondo le norme dei rispettivi regolamenti;”.

Quindi sfatiamo anche questo falso mito che solo le associazioni rappresentative possono essere sentite in parlamento. Ma tale diritto, quindi, viene normativamente riconosciuto anche a quelle APCSM che non abbiano raggiunto la rappresentatività.

Limiti che purtroppo ritroviamo in maniera ricorrente nell’articolato del già menzionato Capo III del C.O.M., per altre attività. Entrando nel merito dello schema di disegno di legge in esame il S.U.M., ha preso in considerazione solo i provvedimenti che riguardano le Forze armate, evidenziando gli endemici ritardi che si hanno nelle valutazioni ai fini dell’avanzamento al grado superiore dei Graduati e dei Sottufficiali (Ruolo Marescialli e Sergenti). Infatti, nonostante gli sforzi fatti dalle Commissioni di Avanzamento dedicate, ancora oggi i nostri colleghi devono aspettare alcuni anni per poter indossare l’agognato grado, con penalizzazione in termini economici e di impiego con mortificazione delle legittime aspettative dei singoli e delle loro famiglie. Abbiamo in tal senso proposto di poter anticipare i tempi del processo valutativo, prevedendo la formazione delle aliquote del già menzionato personale al 15 settembre di ogni anno e non al 31 dicembre così come previsto dall’articolo 1050 del Codice dell’Ordinamento Militare. Inoltre, abbiamo proposto altro provvedimento che potrebbe influire sulla riduzione dei tempi per la valutazione ai fini dell’avanzamento proponendo la modifica dell’articolo Art. 1041 – Procedimenti di competenza della Direzione generale per il personale militare, del D.P.R 15 marzo 2010, n. 90 (Testo Unico delle Disposizioni regolamentari in materia di Ordinamento militare – T.U.O.M.), prevedendo che il termine di 180 giorni previsto dal comma 1. lettera q) 2), decorra dall’emanazione dell’atto propulsivo dell’amministrazione rappresentato dal decreto di formazione dell’aliquota di avanzamento e non dalla ricezione dei verbali delle Commissioni da parte della competente Direzione Generale per il Personale Militare. Infine, per quanto riguarda le disposizioni per la disciplina dell’Ente circoli della Marina militare con la proposta di obbligare per legge gli ufficiali e i sottufficiali della Marina, all’iscrizione di diritto ai circoli, e che l’Ente circoli, da sempre alle dirette dipendenze del Capo di stato maggiore della Marina, fa parte dell’organizzazione logistica della Marina militare.

Il S.U.M., ha espresso parere non favorevole, in quanto il provvedimento, oltre a creare una sperequazione tra il personale delle varie Forze Armate (analogo obbligo non è previsto per gli ufficiali e i sottufficiali di Aeronautica e Esercito) sembrerebbe un tentativo di sanare una lunga querelle giurisprudenziale che ha visto l’Amministrazione della Difesa soccombente. Infatti, il Consiglio di Stato ha chiarito che il D.P.R. n. 83 del 1949 (statuto Ente Circoli) che prevede l’obbligo di pagamento delle quote sociali da parte degli ufficiali e i sottufficiali della Marina Militare, è in contrasto con il Codice dell’Ordinamento Militare. Peraltro, i colleghi della Marina sono gli unici che per anni hanno dovuto pagare obbligatoriamente la quota sociale mensile degli Enti Circoli della Marina. Si ritengono queste misure anacronistiche, e si auspica un intervento volto a disciplinare anche il pagamento delle quote mensili (esigue) per il Circolo Ufficiali delle Forze Armate. Togliendo l’obbligo e trasformandolo in Circolo delle Forze Armate consentendo l’accesso a tutte le categorie del personale militare.

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