Comunicato Stampa – Vettovagliamento, il SUM evidenzia le criticità riscontrate dai propri iscritti.
SERVIZIO: IL SINDACATO UNICO DEI MILITARI SCRIVE AL SEGRETARIO GENERALE DIRETTORE NAZIONALE DEGLI ARMAMENTI RESPONSABILE DELL’AREA TECNICO AMMINISTRATIVA DELLA DIFESA PER EVIDENZIARE LE CRITICITÀ RISCONTRATE DAI NOSTRI ISCRITTI SUL SERVIZIO DI VETTOVAGLIAMENTO FORNITO DALLA DITTA CHE SI È AGGIUDICATO IL CONTRATTO SU SCALA NAZIONALE. E’ STATO CHIESTO DI ACQUISIRE COPIA DEL CONTRATTO ANCHE PER SCONGIURARE, ATTRAVERSO L’ESAME DELLO STESSO L’USO FARINE D’INSETTI PER IL CONFEZIONAMENTO DEL CIBO DELLE NOSTRE MENSE MILITARI.
Questo Sindacato Unico dei Militari avendo ricevuto delle segnalazioni da parte di alcuni dei propri iscritti in merito alla scadente qualità del vitto proposto con il servizio di ristorazione presso alcune Caserme della Difesa con particolare riferimento alla Forza Armata Esercito e in particolar modo in alcune istallazioni permanenti dove il personale militare viene impiegato per effettuare i servizi di vigilanza settimanale, ha scritto al Segretario Generale della Difesa Generale di C.d’Armata PORTOLANO, chiedendo un intervento volto a evitare queste inadempienze.
Peraltro, risulterebbe a questo S.U.M. che la gara indetta con procedura aperta in ambito UE, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sia stata aggiudicata per altri tre anni sempre dalla precedente Ditta che si occuperà quindi della gestione del servizio di ristorazione del Ministero della Difesa, aggiudicandosi 6 dei 10 lotti della maxi-gara bandita dal Ministero per la somministrazione dei pasti a caserme dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica.
In particolare sembrerebbe che questa società con il suo raggruppamento di imprese è arrivata prima nei lotti del Nord Italia, del Lazio e del Sud, per un totale di 219 comandi militari distribuiti in 12 regioni per una media di 22 milioni di pasti annuali. Pertanto viste le criticità evidenziate dai colleghi, che potrebbero inficiare la loro alimentazione, questo S.U.M., a tutela del diritto alla salute dei propri iscritti, ha chiesto di acquisire copia del contratto stipulato per il prossimo triennio, con relativo capitolato tecnico, ciò al fine dei curare la tutela degli interessi dei propri rappresentati per le materie di specifica competenza.
Inoltre abbiamo chiesto se particolare attenzione sia stata posta nella stesura del predetto capitolato nello scongiurare che gli alimenti proposti durante i pasti non prevedano preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzo di farine di insetti (GU Serie Generale n.302 del 29-12-2023).
In alternativa il S.U.M. ha chiesto di utilizzare i buoni pasto al posto di pasti confezionati a lunga scadenza distribuiti nelle istallazioni militari. Nelle foto si possono osservare cibi pre cotti con scadenza per il consumo variabile dai due ai quattro giorni. Ci si chiede se un cibo pre cotto possa essere consumato dopo giorni.
Comprendiamo di essere specifici ma speravamo che i tempi del rancio ottimo e abbondante fosse lontano. Forse invece di chiedere una nuova legge che squilibri i diritti dei militari a fronte dei doveri, in nome della fantomatica specificità militare, sarebbe opportuno partire dal garantire i basilari diritti di un pasto caldo e ben confezionato. Ci aspettiamo adesso qualche levata di scudi di qualche sindacato “Amarillo” ma noi andiamo avanti per il miglioramento della nostra qualità della vita.
Non è così che si estrinseca la specificità militare, ma solo il rispetto della dignità di tutti i militari a partire da questi servizi essenziali (la mensa e’ servizio) può dare concretezza alla reale cura del personale che compete a ogni buon Comandante.
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