Tour informativo incontri sindacali nella Capitale SINDACATO UNICO DEI MILITARI. Terminata la prima giornata intensa di incontri sindacali nella Capitale. I team del S.U.M. hanno incontrato i colleghi delle varie organizzazioni di Vertice Interforze e di Forza Armata. È la prima riunione sindacale svolta in ambito organizzazione tecnica amministrativa della Difesa. Sempre nella stessa area è previsto un incontro a PERSOMIL – PREVIMIL in Cecchignola il 25 ottobre prossimo. Come detto, seguiranno domani due diversi incontri in contemporanea a Cremona e Bracciano. Confermata poi la presenza del S.U.M. allo Stato Maggiore dell’Esercito il 19 ottobre prossimo. #CogitoErgoSum #esercitoitaliano @follower Elisabetta Trenta [siteorigin_widget class=”SiteOrigin_Widget_Slider_Widget”][/siteorigin_widget]
Comunicato Stampa – Resoconto incontro con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Come avevamo preannunciato, una delegazione del Sindacato Unico dei Militari è stata invitata a partecipare a una riunione indetta dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di corpo d’Armata Pietro SERINO che ha confermato un nuovo slancio vitale di apertura da parte della Forza Armata Esercito nei confronti delle Associazioni sindacali militari. In rappresentanza del S.U.M. hanno partecipato portando la voce degli iscritti, Alessandro MARINO e Efisio PESSEI che hanno fatto stato delle tematiche già a suo tempo evidenziate con il documento inviato nel mese di giugno e che a oggi non hanno ricevuto risposte se non in delle interlocuzioni avute con i reparti dello Stato Maggiore dell’Esercito. Riprendendo quanto poi preannunciato da altri rappresentanti sindacali che il nuovo contratto si prefigura privo di sostanziali risorse economiche, i nostri delegati hanno sostanzialmente rilanciato, asserendo che in questa fase di stasi (650 giorni sono trascorsi dalla scadenza del contratto) si potrebbe superare l’imperante CULTO DELLA SOFFERENZA attraverso l’adozione di provvedimenti amministrativi che potrebbero elevare la qualità della vita del nostro personale, superando pratiche arcaiche per esempio quella del “sacchetto viveri” con la scatoletta di tonno retaggio del servizio di leva. Ricordiamo che su questo argomento avevamo recentemente scritto e quanto da noi rappresentato era stato oggetto di apposita interrogazione parlamentare del Senatore MARTON della commissione Esteri Difesa del SENATO. Non ci siamo sottratti dal chiedere lumi sulla dignità della specificità (vedasi intervento sulla prossima caccia ai cinghiali). A tal riguardo abbiamo accolto con favore l’intenzione del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito di istituire tre tavoli tecnici con la partecipazione dei reparti dello SM su specifiche tematiche, quali: ✅ Strade sicure con interventi volti a migliorare il servizio, il trattamento economico e l’equipaggiamento (su questo vogliamo ricordare che siamo più volte intervenuti); ✅sul miglioramento del vettovagliamento (🔝EPPUR SI MUOVE!) 🔴sulla specificità come insieme di doveri e di diritti. Su quest’ultimo aspetto, come abbiamo più volte evidenziato, VIGILEREMO sul fatto che la specificità NON si trasformi in una sottrazione di diritti costituzionalmente riconosciuti ai nostri colleghi e ai nostri familiari quali quelli della tutela dei minori e la tutela dei disabili. DARE DIGNITÀ ALLA SPECIFICITÀ NON DEVE SIGNIFICARE RINUNCIARE AL DIRITTO DI AVERE DIRITTI. Così come non si può trasformare in un impiego non molto dignitoso quale L’abbattimento dei cinghiali e magari in futuro la caccia ai granchi blu. Comunque vi terremo informati sugli sviluppi di questi approfondimenti tecnici. #CogitoErgoSum #esercitoitaliano #stradesicure @follower Giorgia Meloni Guido Crosetto Giuseppe Conte Elisabetta Trenta Elly Schlein Bruno Marton [siteorigin_widget class=”SiteOrigin_Widget_Slider_Widget”][/siteorigin_widget]
Comunicato Stampa – S.U.M. in Tour! S.U.M. in tour! Continuano le assemblee sindacali del Sindacato Unico dei Militari che con i propri dirigenti incontra il personale dell’Organizzazione di Vertice di Forza Armata e Interforze della Capitale. La versatilità e l’autorevolezza dei propri dirigenti sindacali consentirà di gestire degli incontri in contemporanea. Sintetizziamo, di seguito le attività: Mercoledì 11 ottobre ✅ore 09.00-11.00 COMANDO LOGISTICO DELL’ESERCITO. ✅ore 14.00 – 16.00 Due distinti team saranno impegnati al: – COMANDO DELLE FORZE OPERATIVE TERRESTRI – SEGRETARIATO GENERALE DELLA DIFESA DIREZIONE NAZIONALE DEGLI ARMAMENTI. Giovedì 12 ottobre ✅ore 10.00 – 12.00 Due distinti team saranno impegnati: – 10 REGGIMENTO GENIO GUASTATORI DI CREMONA; – COMANDO DELL’ARTIGLIERIA, REGGIMENTO ADDESTRATIVO E 185 REGGIMENTO ARTIGLIERIA PARACADUTISTI DI BRACCIANO. ASPETTIAMO PERALTRO LA RISPOSTA PER INCONTRARE IL PERSONALE DELLO STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO PER IL 19 OTTOBRE PROSSIMO. STAY TUNED #CogitoErgoSum #esercitoitaliano @follower Guido Crosetto [siteorigin_widget class=”SiteOrigin_Widget_Slider_Widget”][/siteorigin_widget]
Comunicato Stampa – Il S.U.M. incontra il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito SERVIZIO: IL SINDACATO UNICO DEI MILITARI INCONTRA OGGI IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO, GENERALE DI CORPO D’ARMATA PIETRO SERINO. Oggi 9 ottobre, alle ore 15.00 il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino ha invitato le Associazioni Professionali a Carattere Professionale tra i Militari dell’Esercito, iscritte all’albo Ministeriale. Analogo incontro era stato organizzato il 8 giugno scorso e a questo erano seguiti, nel mese di luglio degli incontri tecnici con il Reparti dello Stato Maggiore. Il S.U.M. parteciperà con una delegazione, al fine di ascoltare le parole del Generale SERINO, ma anche per chiedere lumi su alcune tematiche rimaste da tempo in sospeso. Vi terremo informati sugli esiti della riunione. #CogitoErgoSum #esercitoitaliano @follower Giorgia Meloni Guido Crosetto Giuseppe Conte Elisabetta Trenta Elly Schlein Osservatorio Salute Inviato dal mio Galaxy [siteorigin_widget class=”SiteOrigin_Widget_Slider_Widget”][/siteorigin_widget]
Comunicato Stampa -Il S.U.M. dice NO alla Specificità dei TUTTOFARE SERVIZIO: S.U.M. NO ALLA SPECIFICITÀ’ DEI TUTTOFARE. DAL DUPLICE USO SISTEMICO DI QUALCHE ANNO FA, ALLA CACCIA AL CINGHIALE IL PASSO È BREVE. IL S.U.M. CHIEDE CONFERME ALLO STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO SE CORRISPONDE A VERITÀ QUANTO RIPORTATO DA ALCUNE TESTATE GIORNALISTICHE CHE È INTENDIMENTO DEL MINISTRO DELLA DIFESA IMPIEGARE REPARTI DELL’ESERCITO PER L’ABBATTIMENTO DI MIGLIAIA DI CINGHIALI PER CONTRASTARE L’EMERGENZA DELLA PESTE SUINA. In occasione dell’incontro con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito di lunedì 9 ottobre (cioè domani) con le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra i Militari, , chiederemo al Generale di corpo d’Armata Pietro SERINO, se corrisponde a verità quanto riportato da alcune testate giornalistiche di un incontro al Ministero della Difesa, tra il titolare del Dicastero on. Guido CROSETTO, i sottosegretari Patrizio Giacomo La Pietra del MASAF (Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Ambientale e delle Foreste) e Marcello Gemmato del Ministero della Salute, i presidenti delle organizzazioni professioni agricole e di settore per discutere la situazione dell’emergenza relativa alla peste suina in Italia. La riunione si è svolta anche alla presenza, del ministro Lollobrigida e del commissario straordinario Caputo, in quanto nella fase di gestione del piano cinghiali hanno ipotizzato di impiegare anche l’Esercito. Già la settimana scorsa avevamo evidenziato la necessità di impiegare le unità dell’Esercito per compiti precipui delle Forze Armate, concordando con le preoccupazioni emerse in occasione dell’inizio della crisi russo-ucraina, del livello addestrativo delle nostre truppe a operare in ambiente war. Apprendiamo quindi con stupore che qualcuno possa ipotizzare di poter impiegare uomini e donne dell’Esercito per affiancare i cacciatori per abbattere migliaia di cinghiali. Peraltro, sarebbe interessante comprendere quale armamento costituirà la dotazione dei nostri soldati per poter combattere e abbattere questo inconsueto nemico, per non parlare poi dei rischi connessi con questo tipo di caccia, per eventuali incidenti tra i battitori e i cacciatori o il pericolo di attacchi da parte dell’animale ferito. Speriamo che in occasione dell’incontro questi dubbi vengano fugati. Peraltro, pur consapevoli della non trasmissibilità del virus della peste suina africana all’uomo non nascondiamo le preoccupazioni per la salute dei nostri colleghi e delle nostre colleghe. Pertanto, diciamo no ad un impiego improprio di professionisti che hanno scelto di svolgere questa professione con ben altri obiettivi e alti ideali. Infine, vogliamo fare un’ultima riflessione, sul perché non impiegare per questo tipo di attività il personale del Corpo Forestale oggi transitato nell’Arma dei Carabinieri. Personale che conosce l’ambiente dove operare e la normativa sull’attività venatoria. Dopo quasi 2 anni di contratto scaduto e scarse probabilità di avere risorse adeguate nel prossimo, tutte le categorie rappresentate dal S.U.M., dichiarano di essere stanchi di essere considerati manovalanza a basso prezzo. PIÙ DIGNITÀ ALLA SPECIFICITÀ’! QUESTO SARÀ IL NOSTRO SLOGAN. #CogitoErgoSum #aeronauticamilitare #marinamilitare #carabinieri #esercitoitaliano #GuardiadiFinanza @follower Guido Crosetto Giorgia Meloni Elisabetta Trenta Giuseppe Conte Elly Schlein Francesco Lollobrigida [siteorigin_widget class=”SiteOrigin_Widget_Slider_Widget”][/siteorigin_widget]
Comunicato Stampa – Servizio: Strade Sicure? SERVIZIO: STRADE SICURE? SINDACATO UNICO DEI MILITARI, PRENDIAMO LE DISTANZE DA CHI CREA CONTRAPPOSIZIONE TRA FORZE ARMATE E FORZE DI POLIZIA. LA NOSTRA RIFLESSIONE VA BEN OLTRE. Strade Sicure? Ma siamo sicuri? Abbiamo scelto un titolo provocatorio per parlare di un argomento che sta facendo tanto rumore tra le fila dei nostri iscritti e del personale dell’Esercito, a seguito della decisione del Governo di aumentare il numero dei militari che operano ogni giorno per rendere le strade italiane sicure. Partiamo dal fare una riflessione da militari: quando s’impiega lo strumento militare solitamente la prima cosa che si fa è definire una missione, che possiamo considerare raggiunta soltanto quando si è raggiunto l’obiettivo finale, l’end-state (direbbero i colti cultori della lingua anglosassone). Quindi, come facilmente deducibile dal nome dell’operazione “Strade Sicure”, la stessa è una HSO (Homeland Security Operation) – scusate sempre gli inglesismi NATO, ma certi temi vanno trattati con un linguaggio chiaro agli operatori del settore – che ha come end-state quello di rendere sicure le strade del bel Paese. Ovviamente non si può che concordare, da cittadini italiani, che un simile obiettivo non può che essere condivisibile da chi il bel Paese lo vive e a maggior ragione, di chi lo serve vestendo una divisa. Ma ritornando alla nostra provocazione, quello che ci chiediamo è se le strade del nostro bel Paese, possono considerarsi veramente sicure, e quanto ancora si dovrà lavorare per raggiungere l’end-state. Come sappiamo, l’“Operazione “Strade Sicure”, iniziata nel 2008, ha la finalità di prevenire e contrastare la criminalità e il terrorismo mediante attività di pattugliamento e vigilanza a siti e obiettivi sensibili in concorso o congiuntamente alle Forze di Polizia. Nel 2022 il contingente dell’operazione, in linea con i provvedimenti governativi relativi all’emergenza Covid19, ha mantenuto la connotazione emergenziale con 753 unità aggiuntive fino al 31 marzo ed ha subito successivamente un parziale ridimensionamento nella componente “ordinaria” per effetto della Legge di Bilancio 2021, passando da 6.000 a 5.000 unità a partire dal 1° luglio. Ciò ha consentito di riportare un’aliquota consistente di personale alle precipue attività addestrative, orientate al combattimento. Parola che ricordiamo sollevo’ non poche perplessità quando all’inizio del conflitto russo ucraino, circolo’ una lettera dello Stato Maggiore dell’Esercito che faceva riferimento a tale precipua attività. Inoltre, i documenti ufficiali riportano che “I fattori chiave per il successo dell’operazione – che tutt’oggi rappresenta l’impegno più oneroso dell’Esercito in Patria in termini di uomini, mezzi e materiali – sono rappresentati dalla tempestività di intervento, dalla capacità di rimodulazione del dispositivo in base alle esigenze e dalla capillare distribuzione delle unità sul territorio nazionale”. Orbene, la prima cosa che ci invita a riflettere è che l’Operazione è stata avviata nel 2008, per cui se dopo 15 anni ancora non abbiamo (come Paese) raggiunto l’obiettivo di rendere le strade “sicure”, vuol dire o che nel 2008 avevamo un bassissimo livello di sicurezza nelle nostre strade, o che la criminalità è andata via via aumentando e quindi gli sforzi delle nostre Forze di Polizia non sono mai bastati a porre rimedio a questa piaga sociale, tale per cui ci si è ritrovati in una perenne situazione di necessità e urgenza a cui si è riusciti, come Sistema Paese (ora è in voga chiamare così la buona politica), a porre rimedio soltanto con il ricorso alle Forze Armate. Il secondo dato che però ci invita a porci altri dubbi, è il fatto che questa Operazione è stata finanziata di anno in anno con delle Leggi di bilancio (15 fino ad oggi), per cui il Sistema Paese (la famosa buona politica) negli ultimi 15 anni invece che investire nelle Forze di Polizia in maniera da renderle capaci di garantire la sicurezza delle strade del bel Paese in autonomia, lasciando l’impiego dello Strumento militare in HSO ai casi di necessità e urgenza (vds pandemia, terra dei fuochi, terremoti e calamità naturali) ha investito in una soluzione che resta di contingenza, in quanto sebbene tra i compiti assegnati per legge alle Forze Armate rientri la 4a missione (concorsi e compiti specifici), questi concorsi si limitano ai casi di necessità e urgenza” con la conseguenza che ha logorato uno Strumento, quello militare, che dovrebbe avere come focus l’efficienza dei propri uomini, mezzi e materiali per fornire una risposta seria e immediata in caso di conflitto, per non trovare comunque una soluzione strutturale al problema della carenza organica delle Forze di Polizia. E tutto ciò con la conseguenza che si è snaturalizzato il soldato, rendendolo un agente di pubblica sicurezza a basso costo, che invece di far alloggiare in ricoveri decenti si può “depositare” nelle caserme da ristrutturare, garantendogli un “sacchetto viveri” (o di egual misura nelle cd. mense militari) e una diaria che a malapena gli consente di coprire i costi per raggiungere il Friuli (dove abitualmente vive) in quelle 48 ore di smontante dall’operazione che solitamente svolge a Lampedusa (l’esempio è un po’ ingrossato, ma non molto lontano dalla realtà). Diciamolo pure, questa Operazione serve poi da riferimento normativo flessibile per poter incrementare o diminuire il contingente annuale in funzione delle esigenze del momento. Una sorta, come abbiamo detto, di manovalanza a basso costo da impiegare anche per esigenze dell’Expo di Milano. (Tutti ricorderemo, specialmente i colleghi che ci hanno dormito, le tende allagate dove stazionavano i soldati impiegati la sicurezza dell’esposizione internazionale, quando i colleghi delle forze di polizia avevano la possibilità di alloggiare in strutture ricettive alberghiere). Pertanto, non possiamo non soffermarci sulle condizioni alloggiative ancora oggi carenti, sul tipo di equipaggiamento inadeguato per la tipologia di impiego, per un trattamento economico carente per la gravosità del servizio. Tutte cose comunque segnalate dai nostri iscritti e evidenziate dettagliatamente dal S.U.M. nel documento inviato al Ministro prima dell’incontro dell’8 luglio. Agli “inginocchiatori seriali” chiediamo, quindi, anche maggior rispetto della dignità dei nostri soldati. Comunque, il dubbio che alla fine ci rimane, è: ma le nostre strade, sono veramente sicure? Attendiamo una risposta dal Nostro Sistema Paese. #CogitoErgoSum #esercitoitaliano #aeronauticamilitare #marinamilitare #carabinieri #GuardiadiFinanza
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Comunicato Stampa – Continuano le assemblee sindacali del S.U.M. Continuano le assemblee sindacali del Sindacato Unico dei Militari con gli incontri con i colleghi dei Reparti di stanza in Emilia Romagna, precisamente a Bologna e Budrio. Parteciperanno agli incontri il Segretario Regionale Paolo PETTAZZI, il Presidente Regionale Giuseppe BASTONI e il Presidente Nazionale Antonello Arabia. Vi attendiamo numerosi. #CogitoErgoSum #esercitoitaliano Giorgia Meloni Guido Crosetto Giuseppe Conte Elly Schlein Elisabetta Trenta Pasquale D’alterio Carlotta Lorefice Osservatorio Salute e Sicurezza [siteorigin_widget class=”WP_Widget_Media_Image”][/siteorigin_widget]
Comunicato Stampa – Derrate alimentari non commestibili SERVIZIO: S.U.M., PENSAVAMO CHE ALCUNE SITUAZIONI A MENSA FOSSERO RETAGGIO DI UN PASSATO POCO GLORIOSO, MA ANCORA OGGI IN BARBA A NORME BEN PRECISE, CI SI DIMENTICA DI QUANTO PREVISTO PER IL VETTOVAGLIAMENTO DEI NOSTRI COLLEGHI CHE SVOLGONO SERVIZI DI VIGILANZA. Tutti abbiamo ben chiaro quali siano le spettanze previste dalla Direttiva 4027(*) NORME PER LA GESTIONE DEI MATERIALI E DEI SERVIZI DI COMMISSARIATO PRESSO GLI ENTI, DISTACCAMENTI E REPARTI DELL’ ESERCITO, per il personale militare dell’Esercito impiegato in servizi di vigilanza prolungati presso istallazioni militari sensibili. Tuttavia, continuano a pervenire delle segnalazioni di situazioni poco piacevoli, quali la somministrazione di derrate alimentari non commestibili (cornetti a colazione con muffa o scaduti) oppure la somministrazione di alimenti in quantità non rispondenti a quanto previsto dalle norme in vigore. Queste spiacevoli situazioni riguardano anche nostri iscritti impiegati in area interforze. Siamo intervenuti con immediatezza e auspichiamo che si noti presto un netto miglioramento del servizio proposto. Altra criticità che volevano segnalare sembrerebbe riguardare il servizio di vestizione il cui rinnovo previsto periodicamente, non trova attuazione per mancata disponibilità di uniformi presso i magazzini di Commissariato, qualcuno ci ha anche inviato qualche foto che per ragioni di opportunità preferiamo non pubblicare, ma non possiamo tollerare che i colleghi si presentino in servizio in condizioni miserevoli. Sarà nostra cura approfondire la tematiche e interessare il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito o l’organo di Vertice preposto per cercare di risolvere anche queste criticità. Continuate a seguirci. La difesa dei vostri diritti è il nostro dovere principale #CogitoErgoSum (*)Per prendere visione della Direttiva 4027….. clicca il link sottostante [download id=”2739″] [siteorigin_widget class=”WP_Widget_Media_Image”][/siteorigin_widget]
Comunicato Stampa – “Disabilità: Comellini (Osperdi), ‘in decreto rischio contenzioso nelle pa’ Riprendiamo una notizia che riporta le dichiarazioni del Dott. COMELLINI, persona vicina al S.U.M. per i temi relativi alla disabilità. “Disabilità: Comellini (Osperdi), ‘in decreto rischio contenzioso nelle pa’ Roma, 21 set. (Adnkronos) (Sai/Adnkronos) “Attenti al rischio contenzioso nelle pubbliche amministrazioni”. E’ l’allarme lanciato Francesco Alberto Comellini, componente del Comitato Tecnico Scientifico, che è stato sentito il 19 settembre dalle Commissioni Affari Costituzionali e Affari Sociali del Senato sullo schema di decreto legislativo in materia di riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità di attuazione della Legge delega sulla disabilità. “L’allarme -spiega- è rivolto agli amministratori degli oltre 9700 enti pubblici che comprendono non solo tutti i Comuni d’Italia, ma anche gli enti Locali e i concessionari dei servizi pubblici che saranno obbligati ad adempiere alle previsioni in esso contenute per garantire i diritti delle persone con disabilità”. Per Comellini “garantire i diritti a tutti, nessuno escluso è un dovere di uno Stato civile ma che occorre fare molta attenzione ai diversi e numerosi profili di rischio contenuti nello schema di decreto che ove non risolti lo renderebbero inefficace. Tra tutti il primo e più grave che si percepisce è quello di traslare sugli enti pubblici costi ingentissimi e non quantificati per garantire la piena accessibilità fisica e digitale delle Pubbliche Amministrazioni”, sottolinea. “Infatti -spiega- il decreto che non prevede l’allocazione di risorse, obbligherà gli Enti Pubblici e gli stessi Concessionari pubblici a ricercare le risorse occorrenti nei loro bilanci, con il rischio di dover tagliare altri servizi resi ai Cittadini. Va da se che in caso di inottemperanza il rischio immediato è che si riversino su tutte le pubbliche amministrazioni una valanga di contenziosi promossi da cittadini e associazioni che potranno chiamare in giudizio gli Enti inadempienti per la violazione dei livelli di qualità e dell’offerta dei servizi per l’inclusione sociale e l’accessibilità delle persone con disabilità”. #CogitoErgoSum